Perché il Bite è un aiuto per lo sportivo

Bite personalizzati per sportivi

Perché il Bite è un aiuto per lo sportivo


Per comprendere come un apparecchietto applicato sui denti possa aiutare uno sportivo, dobbiamo immaginare come il nostro sistema muscolare sia costituito da catene che interagiscono in continuazione tra di loro : un problema di qualsiasi tipo si ripercuoterà negativamente sui muscoli a valle, spezzando la catena.

I punti principali che possono incidere su queste cosiddette catene muscolari in alto ( problemi discendenti ) sono occhi e occlusione in basso i piedi ( problemi ascendenti ).

Quello di cui ci occupiamo noi è risolvere i problemi discendenti derivanti dall’occlusione, ma come può l’occlusione essere un problema per uno sportivo ?

Premesso che le modalità di intervento su queste problematiche sono ( ove non si riscontrino altre cause ) sempre le stesse, cioè un molaggio dei denti e un Bite, per un paziente normale e per uno sportivo professionista, la grande differenza sta nel fatto che l’organismo di un atleta è come una Ferrari, sempre tirata al massimo che deve in ogni istante essere in perfetta efficienza, senza sbavature, per evitare il danno conseguente, cioè il danno muscolare.

Per capirci meglio : se consideriamo l’ingranaggio tra i denti superiori e quelli inferiori simile a quello delle ruote dentate di un orologio, capiamo bene che se uno o un gruppo di denti delle ruote si spezza, si piega, si rompe o manca, questo ingranaggio funzionerà male.

Il primo punto dove si manifesterà il problema, ovviamente è localizzato in quella regione per lo più misconosciuto, soprattutto in giovane età, per poi peggiorare gradualmente col passare degli anni :

Piccoli o medi indolenzimenti al volto generalmente su uno dei due lati, dall’angolo posteriore della mandibola fino alle tempie, a volte anche la fronte. Senso di sabbiolina nei muscoli

Rumori e/o dolori alle articolazioni temporo mandibolari

Ronzii auricolari o senso di rumore attutito

Mal di testa con dolore di intesità e frequenza variabile

Dopodiché dalla testa comincia il lavoro delle catene muscolari : genericamente se ho un problema nella zona dei muscoli masticatori di destra ( per esempio ), questo si manifesta con un iperlavoro muscolare e quindi un’asimmetria di lavoro tra i muscoli dei due lati ( che si manifesta ogni volta che deglutiamo, mangiamo e beviamo almeno tremila volte al giorno ), con i muscoli che vanno in ipertono o si ipertrofizzano, quindi per compensazione i muscoli del collo del lato opposto lavoreranno di più , provocando due tipi di problemi : collo contratto, difficoltà a ruotarlo da un lato, dolore ( genericamente individuato da tutti come “cervicale” ) ed emicrania miotensiva che parte dalla nuca.

Successivamente si scende alle spalle al lato opposto e così via fino al bacino, manifestandosi spesso con dolori lombari : il bacino è un bilanciere fissato al centro sulla colonna vertebrale che viene tirato su da un lato o dall’altro dai muscoli che si contraggono. Questa inclinazione farà sì che sembrerà di avere una gamba più lunga dell’altra ( in realtà è solo il bacino inclinato ) e quindi si arriva fino ai piedi ( discendente ).

È facile capire che tutti questi squilibri nel funzionamento muscolare, in un soggetto che esercita una intensa attività fisica possono provocare vari tipi di disturbi muscolari ( indolenzimenti, contratture, ecc…), che comunque provocheranno una ridotta efficienza.

Un altro problema che ne può derivare è un disturbo del sonno a causa del dolore o dell’iperattività muscolare notturna con diminuzione delle capacità di recupero, come pure un maggior affaticamento muscolare in alcune zone rispetto ad altre che se non porta ad altro, comunque ne riduce o impedisce il riposo e il recupero.

E’ importante però capire che anche altri problemi possono alterare questi meccanismi, creando a loro volta tensioni e lesioni muscolari : cicatrici, esiti di interventi chirurgici, lesioni legamentose e/o muscolari pregresse, fratture, ernie, ecc…

A queste poi si aggiungono posture lavorative o abitudini scorrette, incidenti, ecc…

Insomma la postura è dovuta ad un insieme di molteplici fattori e noi cerchiamo di intervenire col Bite su quelli ( numerosissimi ) che dipendono dall’occlusione dei denti

Il Bite si interpone tra le arcate dentarie creando un piano di svincolo ideale, consentendo così ai muscoli masticatori di rilassarsi finalmente. Sempre seguendo il concetto di catene muscolari, la decontrattura dei muscoli masticatori creerà un rilassamento a catena dei muscoli più a valle, risolvendo quindi molti problemi.

Proprio per creare il minor disagio possibile il Bite ideale dovrà quindi essere sufficientemente sottile da non creare rialzi mal tollerati dalle articolazioni, ma allo stesso tempo rigido per simulare un’occlusione dentaria, permettendo movimenti di apertura, disclusione e lateralità della mandibola.

Un normale utilizzo notturno è sufficiente per eliminare gli imput negativi, perchè è durante la notte che perdiamo il controllo della nostra masticazione, ma non è escluso anche l’utilizzo diurno ( ma non per mangiare ), se il paziente ne sente un beneficio.

Per l’atleta inoltre realizziamo un Bite un po’ più morbido da utilizzare durante le competizioni affinchè durante lo sforzo, quando cioè di solito tende a serrare con forza i denti, possa risultare più comodo rispetto a quello notturno